Partnership? Si, grazie!

L’unione che fa davvero la forza.

L’imprenditore moderno lo sa che per “restare a galla” nei mercati finanziari, è necessario avere una struttura aziendale solida ed alleati forti al proprio fianco. Non è più tempo di gestioni solitarie, e se anche le imprese di fama mondiale con fatturati stratosferici non disdegnano collaborazioni eccellenti, un motivo ci sarà. Per mettere in piedi un business profittevole bisogna circondarsi di partner e di professionisti altamente specializzati e competenti.

Questo discorso vale anche per la PMI che intende mantenere intatto, o anzi espandere il proprio giro di affari. Bisogna ovviamente avere le giuste basi per poter intraprendere una collaborazione che risulti soddisfacente da entrambe le parti, ed aggiornarsi costantemente sulle nuove logiche di marketing e sui trend finanziari, rimane sempre il miglior modo per non perdere terreno.

Il primo step è sicuramente quello di trovare il giusto partner, qualcuno che abbia obiettivi non dissimili dalla vostra azienda, con la quale si instauri un rapporto di fiducia totale. Fiducia che risulta essere basilare in quanto ci sarà una condivisione totale di dati e strategie interne, in modo che avvenga un co-marketing efficiente e produttivo. Mette a disposizione conoscenze e modalità di lavoro poco accessibili all’altro, per aiutarlo a fare meglio il suo lavoro. Fare questo serve ad ottenere un ritorno nel proprio processo di creazione del valore. Più valore per l’altro diventa più valore anche per sé.

I vantaggi di un marketing collaborativo sono molteplici: entrambe le aziende in causa possono alzare i propri standard di vendita e porsi un obiettivo di profitto più alto, in quanto anche gli investimenti saranno maggiori poiché finanziati in tandem. È altresì allettante condividere una platea di clienti più ampia, avendo l’opportunità di penetrare in settori nella quale non ci si è mai affacciati. Le partnership consentono ai collaboratori di attingere alle reciproche competenze, di accedere a mercati più ampi e di sviluppare prodotti e servizi innovativi e complementari.  Si può pensare addirittura ad un co-branding, fondendo in totalità i marchi aziendali in un unico singolo prodotto, che abbracci appieno la filosofia di entrambi i partner.

Riassumendo la partnership non è quindi solo una generica forma di collaborazione, e nemmeno una semplice relazione di fiducia. È una relazione di business di lungo periodo che si connota su requisiti di reciprocità. I tre punti focali perché nasca una partnership, possiamo esemplificarli in questo modo:

  • Avere un desiderio comune, che nel business è l’obiettivo di valore o lo scopo condiviso che motiva la creazione della partnership.
  • Porre attenzione, concentrarsi sui bisogni dell’altro, per capire davvero cosa crea valore per il partner. Non rimanere con un criterio unilaterale di valutazione del risultato da raggiungere; modalità che spesso nel business invece prendono il sopravvento, trasformando il processo di partnership in una negoziazione continua, senza nessun criterio win-win a supporto.
  • Mostrare iniziativa nel rispetto di regole definite e condivise. Nel business parlare di partnership significa saper individuare per l’altro partner soluzioni nuove o diverse e investire per contribuire nel creare un valore maggiore. Quindi progettualità, problem solving, nuove idee e, perché no, generosità nello sviluppo di soluzioni di intervento, sono dei requisiti importanti. Per lavorare in un modo proficuo, in una logica di reciprocità e scambio, però, le regole del gioco tra le parti devono essere esplicitate e chiare, e devono essere rispettate.

Anche Uniscientia Academy da poco ha sugellato una prestigiosa partnership, con la società leader incontrastata nel testing automation, validazione di software e modelli utili per soluzioni customizzate, NetCom.

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